21 Apr 2014
“NO, alla confusione tra le tipologie di strutture”: analisi del diciassettesimo punto del Manifesto Hotrec
Continuiamo la nostra analisi del Manifesto Hotrec, caposaldo per tutti quegli albergatori che vogliono diminuire la loro dipendenza dai grandi intermediari turistici, aumentando le proprie vendite dirette.
Oggi analizzeremo il diciassettesimo punto del Manifesto Hotrec che dice:
17 – “NO, alla confusione tra tipologie di strutture turistiche”
Non si dovrebbe mescolare offerte di hotel con quelle di altre tipologie di strutture turistiche. Qualsiasi categorizzazione dovrebbe rispettare la terminologia definita dallo standard internazionale e europeo EN ISO 18513:2003.
Come un errata classificazione può rovinare la vostra strategia distributiva
Al giorno d’oggi, il panorama della distribuzione turistica online ha visto la nascita di una miriade di intermediari: la presenza di una serie di attori che non adottano uno standard comune sulla definizione delle strutture turistiche può causare problemi nella vostre politiche distributive.
Per esempio se il vostro B&B viene trasformato magicamente in un ostello o in un hotel a 2 stelle, questo può causare incomprensioni sui servizi richiesti da parte del viaggiatore finale.
È indispensabile che i vostri partner distributivi si adeguino allo standard europeo EN ISO 18513:2003.
Che cos’è EN ISO 18513:2003?
L’Organizzazione internazionale per la normazione (International Organization for Standardization in inglese), detta più comunemente ISO, è la più importante organizzazione a livello mondiale per la definizione di norme tecniche. Fondata il 23 febbraio 1947, ha il suo quartier generale a Ginevra in Svizzera. (Wikipedia.it)
È un’associazione non governativa formata dalle organizzazione nazionali di normazione di 146 paesi.
Il EN ISO 18513:2003 è lo standard sulla terminologia dei Servizi Turistici – Hotel e di altri tipi di alloggio turistico, e definisce i termini utilizzati nell’industria del turismo in relazione ai vari tipi di alloggi e altro servizi connessi. È stato pubblicato nel gennaio 2001 ed è stato direttamente adottato dal Comitato europeo di normalizzazione (CEN), estendendolo a tutti i paesi membri. Lo standard è stato progettato per definire un vocabolario comune per una migliore comprensione tra gli utenti e i fornitori dei servizi turistici.
Per darvi un’idea delle diverse tipologie di strutture turistiche, di seguito trovate le macro-categorie ISTAT:
1) Esercizi alberghieri: vengono definiti come tali gli alberghi da 1 a 5 stelle, i villaggi albergo, le residenze turistico-alberghiere, le pensioni, i motel, le residenze d’epoca e le dimore storiche.
2) Esercizi complementari: includono i campeggi e villaggi turistici, gli alloggi agro-turistici, le case per ferie, gli ostelli per la gioventù, i rifugi alpini, gli “altri esercizi ricettivi” non altrove classificati. Su altri esercizi si possono ritrovare alcune forme di alloggio come per esempio residence e affittacamere.
3) Alloggi privati in affitto: forme di alloggio date in affitto da privati a privati o ad agenzie professionali, su base temporanea, come alloggio turistico.
Soluzione
Delle vere soluzioni a questo problema non c’è ne sono, nel senso che non esiste una vera via d’uscita: gli intermediari turistici sono liberi di aderire o meno all’utilizzo dei termini di questo standard. Nessuno li costringe ad adeguarsi allanormativa; possono utilizzare le definizioni che più li aggrada.
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