“No, a tariffe poco chiare e non veritiere sui canali d’intermediazione fuori controllo”: analisi del settimo punto del Manifesto Hotrec

21 Gen 2014
“No, a tariffe poco chiare e non veritiere sui canali d’intermediazione fuori controllo”: analisi del settimo punto del Manifesto Hotrec

Il manifesto dell’Hotrec, per noi di Nozio, rappresenta una faro che può guidare gli albergatori verso il porto sicuro della sostenibilità: una serie di consigli che possono aiutare gli albergatori a migliorare la loro relazione con i grandi intermediari turistici (le OTA), in modo da affermare la vendita diretta come canale principale per redditività della struttura. In questo post analizzeremo il settimo punto del manifesto che afferma:
7. “No, a tariffe poco chiare e non veritiere pubblicate sui canali di intermediazione fuori controllo”; albergatori, quando siglate un accordo con un rivenditore fatevi indicare sul contratto i nomi dei siti dove verranno pubblicate.

Come evitare i comportamenti scorretti degli intermediari?

Le agenzie di viaggio online, forti della loro posizione dominante, cercano di ridurre l’hotel a un semplice “fornitore” di un bene, traendo tutto il vantaggio della vendita di un servizio che non gli appartiene. Albergatori, nel momento in cui siglate degli accordi con questi intermediari, fatevi indicare dove le vostre offerte verranno pubblicate  in modo da evitare spiacevoli sorprese. I canali di intermediazione, infatti, non dovrebbero pubblicare tariffe scontate che non hanno precedentemente concordato con i manger degli hotel e che non sono in grado di garantire, con il solo proposito di intercettare  la domanda dei viaggiatori verso il Sito Ufficiale. Dal momento che le OTA sono degli intermediari, non è una pratica corretta da parte loro prendersi troppe libertà ed offrire le camere a soggetti terzi a tariffe che a volte non sono in grado di garantire. In questo modo, si innesca un circolo vizioso nella mente del consumatore: alla fine percepisce che sia il “Booking.com di turno” a possedere la camera che sta comprando, sminuendo tutto il valore e gli investimenti effettuati dalla struttura alberghiera.

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  Le OTA, oltre ad essere i primi clienti per servizi di search engine advertising (servizi come Google Adwords), cercano con qualsiasi mezzo di attirare più visitatori possibili sui loro portali o su quelli dei loro partner, dal momento che quando si aggiudicano una prenotazione, l’hotel deve pagare loro una commissione più o meno alta per il servizio. Alla fine tutto gira attorno al profitto che queste grande agenzie vogliono ottenere, sminuendo l’accordo di partnership stipulato tra OTA e hotel.

Come cambiare il rapporto con le OTA?

Albergatori, fatevi sentire! Il metodo per farsi ascoltare dalle grandi multinazionali è fare massa critica, con l’obiettivo di riequilibrare i rapporti  fra voi e le grandi agenzie di viaggio multinazionali. Dovete riprendervi la liberta di svolgere il vostro ruolo, di vendere le vostre camere al prezzo da voi desiderato, senza che sia un partner esterno a dettare le regole del gioco. Anche Federalberghi, socio fondatore dell’Hotrec, si sta muovendo attivamente per combattere questi comportamenti scorretti, come avevamo già segnalato.

Voi cosa aspettate, siete pronti a ritornare protagonisti della vostra struttura? Vi siete ritrovati nelle medesime dinamiche descritte?
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